3° Assioma: Ciò che è obiettivo per la parte logica, è strumento per l’inconscio

proseguiamo con il terzo assioma che va a completare il secondo: “Ciò che è obiettivo per la parte logica, è strumento per l’inconscio”
Qui apriamo una piccola parentesi, che poi continueremo ad approfondire nelle prossime lezioni all’interno del Master Online in Comunicazione Analogica Strategica, che è quella di capire come effettivamente le nostre necessità, le nostre esigenze siano fondamentali e siano dettate dalla nostra parte emotiva-istintuale del nostro inconscio.
È vero che anche la nostra logica ha le sue esigenze ma, se vi ricordate, come dicevamo nel post precedente “Non cade foglia che l’inconscio non voglia”, quindi nella nostra vita, quando ci troviamo di fronte a situazioni che non avevamo preventivato o che avevamo preventivato ma sono andate in maniera diversa rispetto a quelle che c’eravamo prefissati,
ecco che prevalgono le esigenze della nostre parte emotivo-istintuale che prende il sopravvento e quindi ci mette in condizione di gestire la nostra vita diversamente da come avevamo preventivato.
Quindi ci troviamo per esempio incastrati in una relazione sentimentale che all’inizio ci sembrava soddisfacente e poi invece si è trasformata in una trappola,
oppure ci troviamo incastrati in condizioni lavorative dove nel momento in cui abbiamo iniziato ci sembrava tutto oro colato, ci sembrava una situazione fantastica e poi magari dopo un po’ di tempo ci siamo resi conto che non è il lavoro della nostra vita, e che non ci soddisfa più come pensavamo.
Tutto questo avviene in funzione dal fatto che l’inconscio ha le sue esigenze emotive e quantitative dal punto di vista dello stato tensionale-emotivo (che vedremo più avanti) e le nostre scelte vengono modificate, anche pilotate in maniera più importante dalla nostra parte emotivo-istintuale.
Facciamo un’altra piccola parentesi, in quanto abbiamo la necessità di capire alcuni aspetti importanti della gestione del nostro inconscio e della nostra emotività.
Perché l’inconscio ha bisogno di andarsi a ricercare stati emotivi quantitativamente superiori rispetto a quelli che sono di gestione della nostra istanza logica?
Perché fondamentalmente noi siamo abituati a identificarci nella nostra istanza logica e la nostra istanza logica deve seguire, come vi dicevo prima, delle sequenze logiche dove 2+2 deve fare per forza 4.
Se lo riportiamo nelle esperienze della vita di tutti i giorni, della vita quotidiana succede che, per esempio, nell’attività lavorativa se tu studi per raggiungere un obiettivo, magari per diventare un professionista, quando avrai finito i tuoi studi e sarai diventato un medico, uno psicologo, un avvocato o quel certo tipo di professionista, sarai soddisfatto e poi magari, invece, così non è.
Ma anche in altri aspetti della nostra vita: tu vuoi sedurre una persona, sai che devi fare determinate cose, seguire determinate strategie e, quindi, che cosa farai?
Se sei un uomo, per esempio, e vuoi sedurre una donna, andrai a prenderla a casa, le aprirai la porta della macchina e le donerai dei fiori, la porterai a cena e poi quando arriverai sotto casa sua e tenterai di baciarla, magari, lei ti dirà:
“Guarda, sei stato molto simpatico però non sei la persona adatta a me, quindi, mi dispiace tanto ma vorrei che rimanessimo amici”
Ecco, la sequenza logica, invece, ti diceva: “Faccio questo, faccio questo, faccio questo. Mi dirà di sì!”
Invece purtroppo le cose non vanno in questo modo.
Ma perché?
Perché non abbiamo tenuto conto dell’esigenza dell’inconscio della persona che vogliamo sedurre.
Non abbiamo tenuto in conto le esigenze emotive della sua parte istintuale.
Beh, la Comunicazione Analogica ci fa tener conto proprio di quelle necessità, di quelle esigenze.
Con la nostra logica siamo in grado di seguire determinate sequenze ma la parte principale, invece, rimane sempre quella della nostra parte emotiva-istintuale.
Ricordatevi sempre l’assioma base :“Non cade foglia che l’inconscio non voglia”.
“Ciò che è obiettivo per la parte logica, è strumento per l’inconscio” stavamo dicendo.
Questo ci serve per capire anche che le nostre necessità emotive e le nostre necessità logiche spesso sono divergenti.
Quella necessità logica spesso e volentieri si manifesta come una fonte di energia per il nostro inconscio.
Vi faccio un esempio pratico:
pensiamo alla difficoltà di gestire un rapporto sentimentale-affettivo.
A chi non è mai capitato di trovarsi in condizioni in cui, dal punto di vista emotivo, ha vissuto delle difficoltà nella gestione dei rapporti sentimentali?
Come funziona la differenza fra l’istanza logica e l’istanza analogica?
Mentre l’istanza logica si concentra, per esempio, sulla difficoltà legata alla sofferenza di quel momento, l’inconscio fondamentalmente si nutre di quella sofferenza, si nutre di quel disagio, non perché sia masochista, anzi…
…l’inconscio non ragiona in questi termini, è la nostra logica a fare questi passaggi, è la nostra logica che fa distinzione tra Bene e Male, tra emozione positiva ed emozione negativa.
Abbiamo detto che l’inconscio si nutre di stato tensionale, di emozioni.
Dunque possiamo dire che l’elemento, che per la nostra logica è un obiettivo come ad esempio la risoluzione della nostra difficoltà sentimentale-affettiva, per l’inconscio è fonte di nutrimento.
Quindi l’assioma che dice
“Ciò che è obiettivo per la parte logica, è strumento per l’inconscio”
sta a rappresentare proprio questo, come l’obiettivo della nostra logica diventa fonte di nutrimento per il nostro inconscio.
Faccio un esempio anche dal punto di vista di disagi dell’emotività del comportamento.
Vediamo come per esempio l’ansia, l’angoscia e gli attacchi di panico sono fondamentalmente disfunzionali dal punto di vista logico ma funzionali dl punto di vista analogico.
Sembra un paradosso ma in realtà è così.
Perché abbiamo detto prima che l’inconscio si nutre di emozioni mentre la logica deve seguire le sequenze logiche.
Quindi la sequenza logica ci dice che l’attacco di panico ci crea difficoltà e quindi dobbiamo abbatterlo.
Il nostro obiettivo è quello di eliminare, ridurre gli attacchi di panico.
Ma, come abbiamo detto prima, quegli attacchi di panico generano nella nostra vita emozioni forti e quell’emozione, quel disagio, quella sofferenza sono fonte di nutrimento per il nostro inconscio.
Ci fermiamo qui su questa definizione perché abbiamo bisogno di approfondire in maniera più specifica alcune tematiche che affronteremo nelle prossime lezioni per chi è iscritto al Master Online in Comunicazione Analogica Strategica.
“La sofferenza è direttamente proporzionale all’assenza del piacere”
Sia che tu sia una casalinga o un imprenditore o un professionista se vuoi vivere senza problemi, senza incomprensioni, fraintendimenti i tuoi rapporti interpersonali sia privati che lavorativi, hai bisogno di leggere nella mente e conoscere il linguaggio segreto dell’inconscio del tuo interlocutore.
Quando tu avrai in mano questo potere, sarai veramente in grado di auto-motivarti e guidare la conversazione verso l’obiettivo (etico) che tu hai prefissato.
Se miglioriamo la nostra vita e riusciamo a far migliorare anche la vita delle persone che ci stanno intorno, allora anche quelle persone potranno essere in grado di cambiare in positivo la vita degli altri.
Immagina di vivere in un mondo in cui non hai bisogno di spiegare le tue necessità, mai tuoi bisogni vengono capite e recepite velocemente e direttamente dalle persone care che ti stanno intorno.
Ecco, un mondo del genere è un mondo in cui non avremo più bisogno di chiedere ma è un mondo in cui ci viene dato e riceveremo automaticamente tutto ciò di cui avremo bisogno.
La CANV che insegniamo all’interno del Master Online e nei nostri corsi dal vivo, utilizzata in modo significativo, ci permette di raggiungere proprio questi risultati


