Convincere per aiutare meglio gli altri

Ciao,

se ancora non hai fatto richiesta al nostro gruppo riservato alle Discipline Analogiche, ecco il link di invito:
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Si dice che per essere un buon comunicatore persuasivo occorre essere un buon oratore, ma..

secondo le scienze che studiano la comunicazione efficace, questa affermazione non è assolutamente vera!!

Più del 90% del nostro modo di comunicare ogni giorno è non verbale…

Oggi si può affermare che per aver successo nella comunicazione persuasiva non occorre essere nati con doti speciali, è solo semplicemente una questione di diventare consapevole che le parole non sono sufficienti per esempio a convincere una persona ad accettare un invito a cena con noi.

Non si comunica solo parlando. Anche se la parola è il mezzo che forse  privilegiamo, essa costituisce soltanto una parte della nostra comunicazione e questo perché noi comunichiamo con tutto il nostro essere.

La comunicazione, infatti, come ci hanno insegnato fino ad oggi, viene distinta in verbale e non verbale.

Un VECCHIO studio condotto nel 1972 da Albert Mehrabian ha mostrato che una comunicazione efficace dipende:

  • dal 93% dal non verbale,
  • e solo dal 7% dalle parole che si dicono (comunicazione logico-verbale).

Da questo famoso studio, si evince che l’efficacia di una comunicazione dipende quindi solamente in minima parte dal significato letterale di ciò che viene detto, ed è influenzata pesantemente dai fattori di comunicazione non verbale.

È stato dimostrato che all’interno di un colloquio le parole ricoprono solo il 7% per cento della comunicazione, mentre il restante 93% viene dalla comunicazione non verbale.

Non solo: mentre le parole hanno valore quando si vogliono trasmettere concetti e informazioni, il linguaggio corporeo trasmette esclusivamente emozioni e sentimenti.

Noi possiamo essere molto bravi a mentire con le parole, ma facciamo molta più fatica a mentire con il corpo.

Capita che con le parole si dica una cosa che la nostra comunicazione non verbale smentisce.

Qualche esempio, volutamente legato alla vita di tutti i giorni, può aiutarci a capire meglio:

La persona che dice al proprio partner: “Non ti ho mai tradito” ma poi fa un raschiamento con la gola…

La persona che ci dice che va tutto bene, ma poi con il suo dito si strofina il naso…

La persona che ci dice che noi non gli interessiamo ma poi si infila il dito dentro l’orecchio….

La persona che mentre gli mostriamo il nostro prodotto, si accarezza dolcemente i suoi capelli…

I vecchi studiosi di P.N.L. e i vari guru che la insegnano ancora oggi, dicono che ci sono 3 livelli di comunicazione.

  1. Il primo è il livello VERBALE (le parole che dici),
  2. il secondo è il livello PARAVERBALE (tono di voce, volume, velocità del parlato, pause)
  3. e il terzo è il livello NON VERBALE (i gesti e il linguaggio del corpo).

Peccato che tutti gli studi sulla comunicazione non verbale si sono fermati li.

Se hai notato, tutti i corsi dei vari guru di comunicazione non verbale ti insegnano sempre le stesse cose:

Gli accessi oculari: come riconoscere alcuni processi di pensiero delle persone attraverso i movimenti oculari.

Il comportamento spaziale: la postura e la prossemica.
I movimenti del viso, della testa, delle braccia, delle mani, delle gambe e dei piedi
Il linguaggio para-verbale: tono, volume, ritmo, qualità della voce.
Individuare i segnali di menzogna
Riconoscere le micro-espressioni facciali
Decodificare i messaggi non verbali delle persone
Individuare le incongruenze tra il linguaggio verbale, para verbale e non verbale
Carpire le intenzioni nascoste dei tuoi interlocutori ed anticiparne le reazioni

e altre cose di questo genere…

Per carità sono tutte informazioni importanti per modulare una comunicazione efficace…ma sono tutte informazioni trite e ritrite e sentite migliaia di volte.

Sono conoscenze che da sole non bastano se il nostro principale obiettivo è per esempio:

  • sedurre, conquistare, attrarre una persona che ci piace e che non si sta accorgendo di noi per nulla
  • far stare bene chi ci sta intorno,
  • stare bene noi con noi stessi,
  • convincere chi vogliamo bene a prendere la decisione giusta per il suo bene,
  • aiutare il nostro cliente a scegliere in nostro prodotto o il nostro servizio piuttosto che quello della concorrenza o addirittura di non comprare nulla,
  • acquisire più carisma, invece di continuare a rimanere indifferenti verso le persone che per noi contano,
  • eliminare istantaneamente quella diffidenza che le persone mostrano inizialmente quando ci conoscono,
  • convincere una persona a noi cara ad andare in discoteca invece che al cinema o viceversa,
  • farsi comprare dal proprio partner un anello di brillanti piuttosto che una collana anonima ( scherziamo 🙂

Se la tua intenzione è quella di comunicare per convincere per aiutare gli altri, non ti basta riconoscere i segnali non verbali del corpo del tuo interlocutore come vogliono farti credere quelli della PNL o quelli che insegnano le micro espressioni di Ekman!!

Ma anche se le imparassi tutte…. che te ne fai in concreto!!

Come fai, per esempio, a convincere una persona (anche sconosciuta) ad uscire con te se stai notando che in quel momento si sta grattando con il dito la testa?

Come fai a convincere tuo figlio che non deve frequentare cattive compagnie modulando il tono della voce?

Come fai a convincere il tuo capo a prendere in considerazione in tuo progetto se mentre glielo mostri lui va indietro con il corpo?

Stefano Benemeglio ha scoperto come fare…

E’ andato oltre a tutto quello che la comunicazione non verbale ha già detto e continua ad affermare le stesse cose da più di 50 anni…

Intanto se non lo conosci te lo presento brevemente, lo puoi anche conoscere andando a cercare i suoi video su youtube o sul sito: https://www.upda.it/

Stefano Benemeglio è uno psicologo, ipnologo, ricercatore e autore di studi dedicati al comportamento umano, si è dedicato all’approfondimento delle problematiche della comunicazione interpersonale già a partire dagli anni ’60.

E’ un uomo che da oltre 50 anni dedica la sua vita alla ricerca nel campo del comportamento umano!

Il suo approccio rivoluzionario lo ha portato a sviluppare le Discipline Analogiche che studiano le leggi e le regole che governano il comportamento emotivo dell’uomo.

Ha formulato procedure e aspetto epistemologico della disciplina sviluppando un complesso di conoscenze straordinarie in grado di consentire un decisivo salto di qualità nell’equilibrio e nel benessere emotivo dell’individuo.

Mentre Sigmund Freud è noto per aver a “scoperto” l’inconscio, Stefano Benemeglio ha scoperto invece come comunicarci in modo diretto!!

Per esempio attraverso la comunicazione Simbolica, realizzabile impiegando i 3 simboli archetipici:

ASTA-TRIANGOLO-CERCHIO

Oppure attraverso il sistema Analogico Energetico inteso come l’impiego di parole che, oltre al valore tradizionale legato al significato logico linguistico, hanno soprattutto un significante emotivo

Per completezza ti informo che dal raggruppamento di queste 3 modalità di comunicazione:

1. comunicazione Non Verbale
2. comunicazione Simbolica,
3. comunicazione Energetica

deriva il nome:
COMUNICAZIONE ANALOGICA

Se vuoi approfondire ho creato anche un video in cui ti spiego la:

“DIFFERENZA CHE C’E’ TRA COMUNICAZIONE NON VERBALE E
LA COMUNICAZIONE ANALOGICA”

VAI AL VIDEO

PS1 Per le iscrizioni al Master Online clicca il link qui : Master Online in Comunicazione Analogica

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