LA COMUNICAZIONE
Partiamo da questa considerazione: E’ impossibile non comunicare!
Anche l’intenzionale assenza di comunicazione verbale, di fatto, comunica la nostra volontà di non entrare in contatto con l’altro. Tutto è comunicazione, anche il silenzio, perché anche con il silenzio si comunica qualcosa.
Quindi comunico per il semplice fatto che esisto.
Gli esseri umani comunicano sia con il linguaggio numerico che con quello analogico.
Il linguaggio numerico serve a scambiare informazioni, quello analogico definisce la natura della relazione.
La comunicazione analogica ha a che fare con le emozioni e quindi con la comunicazione non verbale.
Tutte le persone nel comunicare utilizzano 2 linguaggi:
1) quello della parola
2) quello delle emozioni
Questi due tipi di linguaggio sono definiti:
A. Comunicazione Verbale
B. Comunicazione Non Verbale
La comunicazione verbale è espressa tramite un sistema convenzionale che prende corpo con la parola. Tutte le persone sono consapevoli di questo strumento di comunicazione e lo utilizzano per soddisfare le esigenze comunicative nella vita quotidiana.
La comunicazione verbale è indicata con la sigla CV.
La comunicazione Non Verbale si realizza tramite un sistema non convenzionale e spesso viene utilizzato dalle persone inconsapevolmente.
La comunicazione verbale è indicata con la sigla CNV.
Il sistema non convenzionale della CNV che prende corpo attraverso suoni, gesti, variazione di postura durante un dialogo, e tanti altri atteggiamenti mimico/emozionali.
Inizialmente l’uomo per esprimersi utilizzava solo la CNV.
L’esigenza primaria di comunicare e di esprimere emozioni trae origine dallo stato di tensione presente in un dato momento nella persona; tutti i soggetti utilizzano istintivamente tale sistema per scaricare tensione e per comunicare emozioni al prossimo.
Il comportamento della persona, le sue decisioni, derivano dall’esigenza interiore di scaricare tensione. Le tensioni stabili nascono sempre dal confronto tra:
1. ciò che siamo e ciò che vorremo essere,
2. ciò che abbiamo e ciò che vorremo avere.
Oggi tutti gli individui scaricano la tensione accumulata durante la vita quotidiana.
La Comunicazione Non Verbale costituisce il filo diretto con l’inconscio del soggetto durante un comune dialogo.
Freud ha scoperto l’inconscio,
Stefano Benemeglio ha scoperto come dialogarci
direttamente in maniera rapida e facile.
Come la parola non è altro che uno strumento atto ad esprimere essenzialmente un messaggio logico/informativo, così possiamo dire che la Comunicazione Analogica Non Verbale è lo strumento atto ad entrare in contatto con l’inconscio del nostro interlocutore con la finalità di creare in lui delle micro-tensioni con effetto ipnotico.
Il significato della parola ANALOGICA.
Questa parola deriva da ANALOGIA:
“Rapporto di somiglianza tra alcuni elementi costitutivi di due fatti od oggetti, tale da far dedurre mentalmente un certo grado di somiglianza tra i fatti o gli oggetti stessi”
E’ chiamata Comunicazione Analogica quel tipo di comunicazione che utilizza le analogie con esperienze ed eventi del passato della persona.
Attraverso la Comunicazione Analogica si è in grado di attivare le giuste chiavi di accesso dell’interlocutore e di risvegliare e stimolare quegli eventi del passato in grado di creare emozione (tensioni emotive).
E’ fuori luogo pensare di ottenere considerevoli risultati nel mondo delle relazioni affettive, sentimentali, professionali senza un’adeguata conoscenza della comunicazione non verbale, oggetto del Master Online in Comunicazione